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Presentazione del volume di poesie «Amare essere amati» (Pequod, 2022) di Vincenzo Lisciani Petrini

Loggiato "Riccardo Cerulli", sotto piazza Belvedere - ore 18.00
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Descrizione


È uscita da pochi giorni la seconda raccolta poetica di Vincenzo Lisciani Petrini che offre al lettore un canzoniere molto particolare. Un’opera che è capace di variare dal popular al postmoderno, passando per la lezione dei crepuscolari italiani – come Gozzano e Corazzini – e per la grande poesia europea, in particolare la poesia russa di Mandelstam ed Esenin. Un’opera che assomiglia ad un romanzo poetico, attraente anche nella sua curata veste grafica. Nella copertina figurano gli ombrelli di Carelman dal Catalogo degli oggetti introvabili e il tema dell’assenza/presenza, dell’attesa, rivelazione e occultamento sono la parte più importante del tessuto narrativo con cui l’amore è esplorato attraverso diverse fasi che meritano addirittura tre finali distanti e distinti. Nessuna retorica del sentimento, ma un’esplorazione che coinvolge il lettore.


La prefazione è stata affidata al romanziere Gabriele Dadati, che scrive:


«C’è qualcosa di estremamente nitido in Amare essere amati: volta a volta il dettaglio inatteso, il castone ben fatto che racchiude sostantivo e aggettivo, lenjambement che vibra e che forse resterà nella memoria. E c’è al contempo qualcosa di estremamente confuso, che percepiamo sempre, ma che si intravvede solo se osserviamo in controluce la struttura. Una struttura che si dimostra salda sia chiaro pensatissima ed equilibrata, frutto di un cantiere che è durato anni. In che modo, allora, si insinua la confusione? Capita perché le diverse parti della raccolta, i suoi tre finali e la dedica di chiusura (che è poi il vero finale) si innervano dei bizzosi andirivieni del sentimento. Amare essere amati è un canzoniere affettivo, o meglio ancora una partitura affettiva, ragion per cui accoglie via via lamore che affiora, in chi ne ha già fatto esperienza e in chi lo trae per la prima volta dallanatomia del suo sentire; lamore favoloso che fa volare gli asini; lamore inteso anche come condivisione di sofferenza con gli altri (accade nella parte di ambientazione più propriamente romana, Palinsesti per adulti mancati”); l’amore che è giocoso ormai solo nella memoria; il distacco dolente ma pacificato dallamore. Ognuna di queste fasi non è monolitica. È tutta rigata di andate e ritorni, di contraddizioni. Se, come abbiamo scritto, Amare essere amati è un libro insieme nitido e confuso, lo è quindi perché nitido (nei singoli momenti) e confuso (nella sua architettura complessiva) è il sentimento stesso. Vincenzo Lisciani Petrini è così riuscito a coronare una delle legittime ambizioni che chi scrive dovrebbe porsi: fare sì che la materia del racconto, con le sue caratteristiche più proprie, riverberi nella forma. E c’è riuscito con mano leggera».


La nota critica, invece, è stata del poeta marchigiano Michele Bordoni, il quale scrive:

«Amare essere amati, in cui "Infinito attivo" e "Infinito passivo" si alternano e si cercano, è un libro fatto a specchio, ma uno specchio scheggiato, con una via di fuga, non conchiuso nella maledizione narcisistica che impedisce sia l'uscita da sé che la generazione di altro da sé: "amore insaziato / che ha voluto e niente ha dato, / amato senza essere amato". Semmai, ed è su questo che il lettore viene invitato a riflettere, lo specchio apre qui ad una generazione - platonicamente - "nel" e "del" bello, di cui questo libro di Vincenzo è il frutto o il figlio che si inoltra nel mondo.»


La seguente poesia tratta del libro è stata scelta nel 2021 dalla scrittrice Gilda Policastro per la rubrica di poesia di Repubblica.



Siamo ancora la domanda che non sa chiudersi,


la frase che ognuno continuerà per sempre.


Se una fine ci sarà, non sarà nostra.


Dovremmo solo dirci che siamo tornati,


che i nostri corpi si sono di nuovo intrecciati.
E poi scrivere biglietti per gli auguri che non ci siamo fatti.


Mettere l’acqua alle piante secche sui balconi.
Leggerci le lettere mai spedite. Fare un po’ di silenzio.


Dirci ti amo almeno tre volte. Fare bene l’amore.
E poco altro.


(In vista di un possibile ritorno, qualche istruzione)




Contatti dell’autore: v.liscianipetrini@yahoo.it


Un’anteprima delle poesie si trova sul sito di atelier poesia

https://www.atelierpoesia.it/anteprima-editoriale-amare-essere-amati-di-vincenzo-lisciani-petrini-pequod-2022/




Biografia dell’autore:


Vincenzo Lisciani Petrini è nato a Teramo nel 1984. Dopo la maturità scientifica ha completato gli studi di pianoforte all'I.M.P. “Gaetano Braga” di Teramo (2007). Nel 2008 si è laureato in Lettere Classiche presso l'Università D'Annunzio di Pescara-Chieti con una tesi in Storia della musica sul pianista canadese Glenn Gould. Nel medesimo ateneo, nel 2011, si è laureato in “Filologia, linguistica e tradizioni letterarie del mondo antico” con una tesi in Letteratura Latina sul Satyricon di Petronio Arbitro (realtore pro. Patrizio Domenicucci; correlatrice: Marialuigia Di Marzio). Si è abilitato all’insegnamento dell’italiano e del latino nel 2012 con il TFA primo ciclo (Università di Roma3). Nel 2017, presso l’Università La Sapienza, ha conseguito il dottorato in Letteratura Italiana con la tesi Storia e fenomenologia della facezia e della letteratura faceta dalle origini fino al 1500. È cultore della materia in Filologia Italiana, allievo della prof. ssa Maria Accame. Per quanto riguarda la scrittura creativa è stato finalista del premio Teramo nel 2011, finalista del concorso letterario Subway Brescia 2012 e del Subway-letteratura 2013. Nel 2010 ha pubblicato la raccolta Quarti di sole e luna (Giovane Holden edizioni, Lucca). Ha vinto la sezione under 25 del Premio di poesia “David Maria Turoldo” (SN), nel 2009, secondo classificato al premio Francesco Graziano (CS) 2012 nella sezione silloge edita. Ha vinto il Premio Valerio Gentile XV edizione (Fasano, BR), nella sezione prosa inedita con la silloge di racconti Il breve sogno in seguito pubblicata da Schena editore nel 2013. Nel 2013 ha vinto il premio Dialogare (Ticino, Svizzera italiana) con il racconto autobiografico Mio fratello e Roger Federer. Ha insegnato per tre anni al Liceo Blaise Pascal di Pomezia e dal 2020 è in forze presso il Polo Liceale “Luigi Illuminati” di Atri (TE).


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